Nel pieno della calura estiva qualcuno ha aperto la corsa verso la primavera del 2019 e non avendo argomenti o serie proposte riempie l’ansia da prestazione con vuoti ed insignificanti slogan.
Nel silenzio assordante della mancanza di contenuti si odono piccoli cori di cicale e grilli parlanti pronti a tranciare giudizi su tutto ed a dispensare pretesi consigli ed insulsaggini varie, tese, in ogni caso a denigrare l’azione dell’amministrazione comunale.
E così il piccolo coro si esibisce a corollario delle sollecitazioni dei futuristi tafazziani e sproloquia sull’ampliamento del cimitero, sulla destinazione della ex scuola del piazzone e sulla costruzione del pallaio.
Ora si può anche capire che, in vista delle elezioni amministrative della prossima primavera , ognuno si sforza di organizzare un dibattito per costruire programmi ed identificare obbiettivi, ma non si può pretendere di costruire alternative solo denigrando tutto quello che hanno fatto gli altri con atteggiamenti professorali, senza alcuna conoscenza del presente e dimenticando di avere mani e piedi legati ad un passato non certo esaltante, ma avendo, al contempo , la pretesa di immaginare un futuro pieno solamente di slogan, battute senza senso e valutazioni prive di qualsiasi contenuto conoscitivo o documentale.
Eppure i combattenti da tastiera potrebbero utilizzarla meglio accedendo al sito del Comune sul quale è possibile consultare delibere, atti e provvedimenti relativi ai fatti di cui parlano e non correre, così, il rischio di scrivere cose inutili e talvolta anche manipolate ad arte.
Bastano pochi minuti per sfogliare la delibera n.43 del ll’11/5/2015 ed apprendere che la vecchia scuola del piazzone è destinataria di un progetto di ristrutturazione per essere adibita a nuova sede del Comune e che il relativo progetto è stato inserito in alcuni piani di finanziamento ( sei mila campanili etc.). Sempre sin materia qualcuno potrebbe colmare il proprio difetto di conoscenza scoprendo che i lavori già eseguiti per la conformità alle norme antisismiche risalgono alla decisione di un commissario, acclamato come salvatore della patria non certo da parte nostra, che, proprio per quella decisione, lungi dall’avallare niente, indirizzammo un motivato esposto, sottoscritto da diverse decine di sostenitori di “Vivi Castiglion Fibocchi”, alle competenti autorità di controllo.
Anche sul pallaio si potrebbe apprendere che sull’argomento esistono alcune delibere della giunta in carica dal 2007 al 2010 che approvarono un “piano di recupero del parco degli ulivi”, nel quale era inserito anche la costruzione di un più pomposo “bocciodromo” al servizio del vicino centro anziani.
Sta di fatto che, nonostante la decisione di accedere ad un mutuo per la copertura della relativa spesa, il centro per gli anziani ed il pallaio non furono più realizzati ed a ciò ha provveduto, invece, questa amministrazione, senza fare mutui.
E così è avvenuto anche per il cimitero il cui ampliamento è stato sbandierato nei programmi elettorali degli ultimi venti anni, ma mai nessun mattone è stato murato fino a quando questa amministrazione lo ha realizzato. Ed anche qui, oltre a denigrare l’intervento degli attuali amministratori, non si è esitato a spargere risentimento ed odio, pretendendo di fare satira anche con la “pietas” dei defunti.
Ma per favore, non scomodiamo la satira che è una delle forme più alte di letteratura fin dall’antichità e soprattutto rendiamoci conto che non siamo a Parigi e che i locali untorelli digitali non hanno frequentato la redazione di Charlie Hebdò.
Allora vorremmo confrontarci con questi dati e queste informazioni e non con gli ammiccamenti ironici e con le esclamazioni insulse, inopportune e non documentate, sull’opportunità e sul costo delle varie opere realizzate.
Conoscendo bene i fatti e liberandosi dai paraocchi da mulo si capirebbe che la costruzione del pallaio, e non del pomposo bocciodromo,- peraltro mai realizzato – costituisce un supporto alle attività del centro per gli anziani ed ha fornito uno strumento di svago anche per alcuni giovani che hanno preso a frequentarlo.
Quanto ai costi ed alla ricorrente lamentela sullo spreco dei soldi dei cittadini vorremmo dare una informazione ai saccenti economisti da tastiera, che, comunque, potrebbe essere facilmente ripresa dagli atti pubblici del Comune.
Il pallaio è costato circa venti mila euro e cioè quanto era stato preventivato dieci anni prima nei progetti del 2007 e 2010 ma intanto non fu realizzato ed al suo posto vennero realizzati altri interventi, per quasi centomila euro di mutuo, sui quali è meglio stendere un velo.
E non è secondario sapere anche che la spesa è stata coperta al 50% da un contributo regionale ed il restante 50% con fondi di bilancio economizzati in sede di verifica degli equilibri di bilancio di fine anno e che una spesa simile sarebbe stata necessaria solo per bonificare quella parte dell’Uliveto che qualcuno aveva trasformato in discarica.
Questa si chiama gestione oculata e rigorosa dei soldi dei cittadini!
Invitiamo chi avesse elementi che inficiano la regolarità dell’intervento di dismettere la satira, di uscire dall’ironia e di confrontarsi con dati e documenti alla mano. Con la trasparenza che caratterizza “Vivi Castiglion Fibocchi” non esiteremo a chiedere ai nostri amministratori i conseguenti e necessari provvedimenti.
Ma noi sappiamo bene che così non è, per cui non accettiamo commenti ironici e chiediamo invece che si esca dallo stato larvale dei girini - riacquistando la memoria - e si dismettanno i paraocchi riacquisendo la visione più completa ed obbiettiva possibile.
E non accetteremo il venticello calunniatore che è già cominciato con le insinuazioni sul pallaio o su altre opere auspicando che posa cessare definitivamente e che tutti possiamo assumerci la responsabilità di confrontarci, anche aspramente ma con l’obbiettività derivante dalla conoscenza dei fatti e dalla relativa documentazione.
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