CHE
COS’E’?
È
una detrazione d’imposta rivolta in particolare alle persone fisiche, quindi
parliamo di Irpef (ma non solo) del 110% di determinate spese per lavori edili,
sostenute tra il 1 Luglio 2020 ed il 31 Dicembre 2021 (termine che sarà quasi
sicuramente prorogato). Un esempio: la spesa per lavori che rientrano nel
superbonus è di 10.000 € ? La cifra che potrò avere indietro, detraendola dall’imposta, sarà di
11.000 €, che otterrò in 5 rate annuali.
Ovviamente per poter recuperare questi soldi occorre non solo avere a proprio
carico l’imposta, ma che questa sia sufficiente per recuperare la detrazione. Un
esempio: se io possiedo una capienza d’imposta di 3.000 € (nel senso che ogni anno
pago 3.000 € di tasse per Irpef e altre imposte) e la rata annuale di rimborso
da superbonus 110% è di 7.000 €, recupererò solo 3.000 € all’anno. In questo
caso potrò optare per la cessione del credito d’imposta, come vedremo più
avanti.
CHI
NE PUO’ USUFRUIRE
Possono
ottenere il superbonus 110% le persone fisiche, ovvero i proprietari (o altri
aventi titolo) di edifici residenziali (anche seconda casa, fino ad un massimo
di n. 2 unità immobiliari possedute) ed in alcuni rari casi le società.
COME
FUNZIONA
Il
superbonus 110% è stato pensato per agevolare il miglioramento egli edifici dal
punto di vista energetico e antisismico. I lavori per l’efficientamento
energetico devono però portare ad un miglioramento
di 2 classi energetiche dell’edificio e per questo occorre attenersi a
procedure, limiti tecnici e di spesa e condizioni rigorose che non sono sempre
facili da rispettare e che, se anche solo parzialmente disattesi, potrebbero
non dare diritto alla detrazione. Occorre pertanto capire a priori se si potrà conseguire il risultato finale,
attraverso le modalità richieste, per non rischiare di scoprire a fine lavori,
che non ci sono i requisiti minimi per ottenere il superbonus.
COME
USUFRUIRNE
Occorre
prima di tutto incaricare un tecnico (Geometra, Architetto, Ingegnere) che dopo
aver analizzato l’immobile durante un sopralluogo, potrà elaborare uno studio di fattibilità completo di
analisi, misurazioni, rilievi, indagini, confronti, controlli e diagnosi
energetiche, indispensabili per verificare se ci sono tutti i requisiti minimi
richiesti dalla detrazione. Se il tecnico verificherà che ci sono tutti i
requisiti, allora si potrà partire con il progetto preliminare degli interventi
e con la redazione della cosiddetta APE
ante operam (Attestazione di Prestazione Energetica che definisce la classe
energetica di partenza dell’immobile). Si passerà quindi al progetto definitivo
ed all’esecuzione dei lavori, finiti i quali, si redigerà l’APE post operam, che fotografando le
prestazioni dell’edificio dopo gli interventi, dovrà attestare che ci sia stato
il miglioramento delle 2 classi energetiche richiesto per accedere al
superbonus. Una cosa importante da sapere prima di iniziare: se dalle verifiche
iniziali risulta impossibile il miglioramento di 2 classi energetiche o se si
desiste per altri motivi, le spese per lo studio di fattibilità vanno comunque
pagate e non si possono detrarre.
INTERVENTI
AMMESSI AL SUPERBONUS 110%
Per quali immobili
è ammesso il superbonus? sono ammessi alla detrazione i condomini residenziali
(ovvero gli edifici con più del 50% delle unità residenziali) le unità
immobiliari singole (es. villette monofamiliari) e le unità immobiliari funzionalmente
indipendenti (es. case a schiera con ingressi indipendenti).
Gli interventi
TRAINANTI: per
ottenere il superbonus è obbligatorio realizzare almeno uno dei cosiddetti
interventi trainanti, che sono:
1)
isolamento termico, eseguito per almeno il 25% delle superfici esterne
disperdenti dell’edificio.
2)
sostituzione dell’impianto di climatizzazione invernale.
3)
interventi antisismici.
Gli interventi
TRAINATI: ad
uno, o più interventi trainanti, possono essere abbinati altri interventi
cosiddetti trainati, che a titolo esemplificativo sono: sostituzione degli
infissi esterni, istallazione di pannelli solare termico e/o fotovoltaico,
istallazione di colonnine per la ricarica di veicoli elettrici, integrazione
degli impianti al fine di ottenere risparmio energetico, ecc..
Esempio di
intervento tipo:
a puro titolo esemplificativo, si riporta il più classico degli interventi che
prevede: la realizzazione del cosiddetto cappotto esterno, la sostituzione
della vecchia caldaia con caldaia a condensazione o con impianto a pompa di
calore, la sostituzione degli infissi esterni. Questi interventi garantiscono
nel 99% dei casi il miglioramento di 2 classi energetiche e quindi
l’ottenimento del superbonus.
Spese tecniche: anche le spese
per i tecnici incaricati, sono ammesse alla detrazione.
LIMITI
DI SPESA
Ecobonus: i limiti massimi di
spesa ammessi alla detrazione sono: 50.000
€ per gli edifici unifamiliari e per le unità funzionalmente indipendenti -
40.000 € per ciascuna unità
immobiliare di un condominio composto da n. 2 a n. 8 unità - 30.000 € per ciascuna unità immobiliare
di un condominio composta da più di 8 unità. - Il tutto da ripartire tra i
limiti di spesa dei singoli interventi.
Sismabonus: i limiti di spesa
per il sismabonus sono di 96.000 €
per unità immobiliare.
CESSIONE
DEL CREDITO E SCONTO IN FATTURA
Nel
caso in cui non si possieda un carico fiscale sufficiente a coprire la rata
annuale del superbonus 110% si potrà optare per la cessione del credito o per
lo sconto in fattura.
Cessione del
credito: consiste
nel cedere il credito derivante dalla detrazione, per esempio ad una Banca o ad
una società finanziaria. Ad oggi tutte le banche prevedono questa opzione ed
hanno predisposto dei prodotti specifici, che comprendono l’acquisto del
credito, la possibilità di accedere a finanziamenti mirati ecc.. È chiaro che
nel caso di cessione del credito, la Banca o la finanziaria si trattengono una
parte della cifra derivante dal recupero del 110% (quota variabile tra i vari
istituti) e quindi per il proprietario del fabbricato il recupero non sarà del
110% ma sarà indicativamente del 100% o del 95%. Un vantaggio evidente di
questa opzione (ferma restando la lieve diminuzione dell’importo recuperabile)
sta nel fatto che il recupero si
concretizza immediatamente, alla fine dei lavori, e non occorre attendere 5 anni.
Sconto in fattura:
lo
sconto in fattura consiste nel cedere il credito direttamente all’impresa
esecutrice dei lavori e/o alle ditte fornitrici. Le condizioni ed i vantaggi
sono simili a quelli per la cessione del credito, ma la fattibilità in pratica risulta estremamente limitata.
Nessun commento:
Posta un commento