venerdì 22 gennaio 2021

SUPERBONUS 110% spiegato in modo semplice


CHE COS’E’?

È una detrazione d’imposta rivolta in particolare alle persone fisiche, quindi parliamo di Irpef (ma non solo) del 110% di determinate spese per lavori edili, sostenute tra il 1 Luglio 2020 ed il 31 Dicembre 2021 (termine che sarà quasi sicuramente prorogato). Un esempio: la spesa per lavori che rientrano nel superbonus è di 10.000 € ? La cifra che potrò avere indietro, detraendola dall’imposta, sarà di 11.000 €, che otterrò in 5 rate annuali. Ovviamente per poter recuperare questi soldi occorre non solo avere a proprio carico l’imposta, ma che questa sia sufficiente per recuperare la detrazione. Un esempio: se io possiedo una capienza d’imposta di 3.000 € (nel senso che ogni anno pago 3.000 € di tasse per Irpef e altre imposte) e la rata annuale di rimborso da superbonus 110% è di 7.000 €, recupererò solo 3.000 € all’anno. In questo caso potrò optare per la cessione del credito d’imposta, come vedremo più avanti.

 

CHI NE PUO’ USUFRUIRE

Possono ottenere il superbonus 110% le persone fisiche, ovvero i proprietari (o altri aventi titolo) di edifici residenziali (anche seconda casa, fino ad un massimo di n. 2 unità immobiliari possedute) ed in alcuni rari casi le società.

 

COME FUNZIONA

Il superbonus 110% è stato pensato per agevolare il miglioramento egli edifici dal punto di vista energetico e antisismico. I lavori per l’efficientamento energetico devono però portare ad un miglioramento di 2 classi energetiche dell’edificio e per questo occorre attenersi a procedure, limiti tecnici e di spesa e condizioni rigorose che non sono sempre facili da rispettare e che, se anche solo parzialmente disattesi, potrebbero non dare diritto alla detrazione. Occorre pertanto capire a priori se si potrà conseguire il risultato finale, attraverso le modalità richieste, per non rischiare di scoprire a fine lavori, che non ci sono i requisiti minimi per ottenere il superbonus.

 

COME USUFRUIRNE

Occorre prima di tutto incaricare un tecnico (Geometra, Architetto, Ingegnere) che dopo aver analizzato l’immobile durante un sopralluogo, potrà elaborare uno studio di fattibilità completo di analisi, misurazioni, rilievi, indagini, confronti, controlli e diagnosi energetiche, indispensabili per verificare se ci sono tutti i requisiti minimi richiesti dalla detrazione. Se il tecnico verificherà che ci sono tutti i requisiti, allora si potrà partire con il progetto preliminare degli interventi e con la redazione della cosiddetta APE ante operam (Attestazione di Prestazione Energetica che definisce la classe energetica di partenza dell’immobile). Si passerà quindi al progetto definitivo ed all’esecuzione dei lavori, finiti i quali, si redigerà l’APE post operam, che fotografando le prestazioni dell’edificio dopo gli interventi, dovrà attestare che ci sia stato il miglioramento delle 2 classi energetiche richiesto per accedere al superbonus. Una cosa importante da sapere prima di iniziare: se dalle verifiche iniziali risulta impossibile il miglioramento di 2 classi energetiche o se si desiste per altri motivi, le spese per lo studio di fattibilità vanno comunque pagate e non si possono detrarre.

 

INTERVENTI AMMESSI AL SUPERBONUS 110%

Per quali immobili è ammesso il superbonus? sono ammessi alla detrazione i condomini residenziali (ovvero gli edifici con più del 50% delle unità residenziali) le unità immobiliari singole (es. villette monofamiliari) e le unità immobiliari funzionalmente indipendenti (es. case a schiera con ingressi indipendenti).

 

Gli interventi TRAINANTI: per ottenere il superbonus è obbligatorio realizzare almeno uno dei cosiddetti interventi trainanti, che sono:

1) isolamento termico, eseguito per almeno il 25% delle superfici esterne disperdenti dell’edificio.

2) sostituzione dell’impianto di climatizzazione invernale.

3) interventi antisismici.

Gli interventi TRAINATI: ad uno, o più interventi trainanti, possono essere abbinati altri interventi cosiddetti trainati, che a titolo esemplificativo sono: sostituzione degli infissi esterni, istallazione di pannelli solare termico e/o fotovoltaico, istallazione di colonnine per la ricarica di veicoli elettrici, integrazione degli impianti al fine di ottenere risparmio energetico, ecc..

Esempio di intervento tipo: a puro titolo esemplificativo, si riporta il più classico degli interventi che prevede: la realizzazione del cosiddetto cappotto esterno, la sostituzione della vecchia caldaia con caldaia a condensazione o con impianto a pompa di calore, la sostituzione degli infissi esterni. Questi interventi garantiscono nel 99% dei casi il miglioramento di 2 classi energetiche e quindi l’ottenimento del superbonus.

Spese tecniche: anche le spese per i tecnici incaricati, sono ammesse alla detrazione.

 

LIMITI DI SPESA

Ecobonus: i limiti massimi di spesa ammessi alla detrazione sono: 50.000 € per gli edifici unifamiliari e per le unità funzionalmente indipendenti - 40.000 € per ciascuna unità immobiliare di un condominio composto da n. 2 a n. 8 unità - 30.000 € per ciascuna unità immobiliare di un condominio composta da più di 8 unità. - Il tutto da ripartire tra i limiti di spesa dei singoli interventi.

Sismabonus: i limiti di spesa per il sismabonus sono di 96.000 € per unità immobiliare.

 

CESSIONE DEL CREDITO E SCONTO IN FATTURA

Nel caso in cui non si possieda un carico fiscale sufficiente a coprire la rata annuale del superbonus 110% si potrà optare per la cessione del credito o per lo sconto in fattura.

Cessione del credito: consiste nel cedere il credito derivante dalla detrazione, per esempio ad una Banca o ad una società finanziaria. Ad oggi tutte le banche prevedono questa opzione ed hanno predisposto dei prodotti specifici, che comprendono l’acquisto del credito, la possibilità di accedere a finanziamenti mirati ecc.. È chiaro che nel caso di cessione del credito, la Banca o la finanziaria si trattengono una parte della cifra derivante dal recupero del 110% (quota variabile tra i vari istituti) e quindi per il proprietario del fabbricato il recupero non sarà del 110% ma sarà indicativamente del 100% o del 95%. Un vantaggio evidente di questa opzione (ferma restando la lieve diminuzione dell’importo recuperabile) sta nel fatto che il recupero si concretizza immediatamente, alla fine dei lavori, e non occorre attendere 5 anni.

Sconto in fattura: lo sconto in fattura consiste nel cedere il credito direttamente all’impresa esecutrice dei lavori e/o alle ditte fornitrici. Le condizioni ed i vantaggi sono simili a quelli per la cessione del credito, ma la fattibilità in pratica risulta estremamente limitata.




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